sábado, 4 de junio de 2022

Ma gCic also reported as Machig Labdrön

Ma gCic also reported as Machig Labdrön

Canti spirituali (Ma Gcig)

tratto da: Ma Gcig, Canti spirituali, ed. Adelphi, a cura di Giacomella Orofino.

Lode a quello stato
che trascende ogni considerazione oggettiva,
dimensione pura, inesprimibile,
inimmaginabile,
che va oltre il pensiero.
Ho scritto questa
«Raccolta di insegnamenti orali
sulla Recisione dei demoni»
pensando che qualcuno, un giorno,
ne trarrà beneficio.
La radice di tutti i demoni è la propria mente.
Quando, nel percepire un qualsiasi fenomeno,
si prova attrazione e poi desiderio,
si è catturati dai demoni.
Quando nella mente si afferrano i fenomeni
come se fossero oggetti esteriori,
si è contaminati.
I demoni sono di quattro categorie:
i demoni tangibili
(la cui base sono gli oggetti esteriori),
quelli intangibili
(la cui base sono le rappresentazioni mentali),
i demoni del compiacimento
(la cui base è il desiderio di ottenimento)
e i demoni dell'orgoglio


(la cui base è la discriminazione dualistica).
Ma tutti i demoni sono compresi
in quelli dell'orgoglio.
I demoni tangibili sono numerosi:
nel momento in cui i fenomeni
appaiono davanti ai sensi,
se si discrimina ciò che si desidera
da ciò che invece si rifiuta,
[ecco che sorgono] i demoni tangibili.
Così, nel percepire i fenomeni come concreti,
ci si incatena alla ruota dell'esistenza.
Essendo la forma vuota per sua natura,
non si provi desiderio per essa,
ma si mediti sul vuoto.
Quando non si prova alcun desiderio verso le forme,
si è liberi dal demone del credere nell'eternità.
Quando non si concettualizza il vuoto,
si è liberi dal demone del credere nel nulla.
La manifestazione dei fenomeni visibili
non può essere impedita,
ma se essi non vengono considerati concreti
la nostra visione si manifesta come luce.
Allo stesso modo ci si libera dai suoni,
dagli odori, dai sapori, dal tatto e dalla mente.
La mente stessa è il demone intangibile.
Viene invece definito tangibile
il demone che sorge attraverso le porte dei sensi.
I fenomeni che si manifestano agli organi dei sensi
si interrompono immediatamente
nello stato di liberazione spontanea
e si trasformano nella grande,
indissolubile Tenebra.

Quanto è effimera la scrittura https://web.archive.org/web/20040327023854/http://www.magcig.org/

Dei simboli sull'acqua corrente!
Ma lo è ancora di più
La fine della gente
Che si appoggia su Buddha.

                                           Ikkyû

Q : Che cos'è la realtà ?
R : La realtà deve essere evidente in permanenza. Non ha ne nomi, ne forme.
È la realtà che sostiene quest'ultimi. Essendo essa stessa illimitata, è il supporto delle limitazioni.
Non è legata a nulla. Essendo reale, essa è sottostante a ciò che è irreale.
La realtà è ciò che è. Lei è come è. Trascende la parola.
È aldilà delle espressioni «esistenza», «non esistenza», ecc.
 
(Gli insegnamenti di Sri Ramana Maharshi)

«L'azione spontanea si libera nel sorgere direttamente, non è da compiersi con intenzione.
Ciò che sorge indifferenziatonon può essere afferrato per mezzo di antidoti.
Se si comprende che perfino i demoni sorgono spontaneamente, la liberazione interiore non avrà ostacoli.
Se si ha una vera conoscenza, non vi sono limiti da porre alla condotta secondo realtà.
Ma se non si ha una vera conoscenza, non si potrà avere una tale condotta.»
 (Ma Gcig)

«In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.»  (Mt. 18:3-4)

«Le trombe Cristiane suonando proclamarono a tutto il Mondo nel nome di Gesù
Il perdono reciproco di tutti i Vizi e aprirono le Porte del Paradiso.
Le Virtù Mortali con Grande timore Formarono la Croce e Catene e Lancia
E l'Accusatore inammovibile Urlò, "Crucifiggiamolo, Crucifiggiamolo!"
Le nostre Virtù Mortali altro non possono essere che Pompa e Maestà Guerresche,
Perché tutte le Virtù Mortali iniziano nell'Accusa del Peccato.»
 ("The Everlasting Gospel", William Blake)

«Luce e tenebre, vita e morte, destra e sinistra, sono tra loro fratelli. Non è possibile separarli. Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né la vita è vita, né la morte è morte. Per questo ognuno si dissolverà nel suo stato originale. Ma coloro che sono al di sopra del mondo sono indissolvibili ed eterni.» (Vangelo di Filippo)

«Questo atman, che è senza limiti e senza parti - che è esente da condizionamenti avventizi tali che il corpo, gli organi, le pranas, la mente ed il senso dell'ego, ecc... - queste creazioni dell'Ignoranza - questo atman, du devi guardarlo come l'etere infinito.» (Sankaracarya)

Al momento in cui tutte le convenzioni vengono aggirate, si ritrova quella pura e semplice
verità che si era smarrita: le convenzioni non hanno alcun fondamento.

«Bell mostrò che la realtà di Einstein non è l'intera realtà fisica, e ci svelò un mondo senza distanze.» 
(A. Suarez)

La misura è una convenzione e quindi in assoluto non esiste.
Qualsiasi distinzione risulta in assoluto infondata! Assolutamente relativa.

«Quando il grande Bodhisattva, Avalokitesvara, l'incarnazione della compassione e Saggezza di tutti i Buddha, era assorbito in profonda meditazione della Saggezza trascendentale, realizzò che tutte le cose nel mondo fenomenico, incluse entrambe materia e mente e tutto ciò che appartiene ad esse sono vuote. Da questa realizzazione, egli fù capace di superare tutte le sofferenze e malattie per egli stesso e tutti gli esseri senzienti dell'universo. Egli disse a Sariputra, il più intelligente discepolo di Gutama Buddha:
"O Sariputra, tutte le cose non sono diverse dalla Vacuità, e la Vacuità non è differente da tutte le cose. Non si dovrebbe mai guardare cose e Vacuità come entità separate. In fatti, tutte le cose sono esattamente la Vacuità, e la Vacuità è esattamente tutte le cose. Non c'è alcuna differenza tra di loro. Questo è anche vero nel caso della mente e di tutte le sue funzioni comprese quelle funzioni come, sensazioni, pensieri, emozioni e coscienza stessa." Per esporre ulteriormente questo principio, Avalokitesvara disse ancora a Sariputra: "O Sariputra, in quale modo possiamo noi descrivere le caratteristiche della Vacuità? Le caratteristiche della Vacuità di tutte le cose possono essere descritte come non nascita, non cessazione, non puro, non impuro, non crescente, non decrescente. Per ciò, nella Vacuità non troviamo alcuna forma, sensazione, pensiero, emozione, o coscienza, né vi troviamo i sei organi, sei oggetti, o i sei sensi. Nella Vacuità non c'è ostruzione, la causa della rinascita, ne di conseguenza; malattia, vecchiaia e morte; ne c'è alcuna fine dell'ostruzione, ne alcuna fine della vecchiaia e della morte. Non c'è Verità della Sofferenza, la quale è la realtà della vita; non c'è Verità della Passione, la quale è causa della sofferenza; no Nirvana, che è la cessazione della sofferenza. Non c'è Saggezza di Buddhità, e non conseguimento qualsiasi. Poiché non c'è nulla da ottenere, un Bodhisattva ricollegandosi alla Perfezione della Saggezza non ha alcun'ostruzione in mente. Dato che non c'è ostruzione, non c'è alcuna paura e passa molto oltre tutte le confusioni e immaginazioni e finalmente raggiunge l'ultimo Nirvana..." »
 
(Prainaparamita[del Coure] sutra)

Ci sono svariati richiami che collegano interamente la conoscenza religiosa a quella scientifica e
il progressivo oscuramento della comprensione si è avuto per la scissione delle due.
L'Illusione è che esistano delle verità separate e destinate a diversi fini.
L'ultima frontiera della fisica è quella del Vuoto, la dove la ragione si scioglie nell Incomprensibile e Insondabile: nel nulla.

Principi fondamentali della fisica sono i seguenti:
Azione+ Reazione = 0
Niente si crea e niente si distrugge ma tutto si trasforma.

Queste due affermazioni insieme fanno intravedere ciò che purtroppo normalmente sfugge e che contribuisce a fondare la grande illusione.
In Assoluto quindi tutto è perennemente in equilibrio: Azione = Reazione = 0.

Già Nagarjuna aveva concluso basandosi su ciò che nessuna azione distinguibile secondo causa /effetto può mai aver avuto realmente corso.

«I chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.» (Mt 23:11-12)

Bene se male e male se bene,
piacere se sofferenza e sofferenza se piacere ,
l'errore è quello di crederli in Assoluto esistenti l'uno indipendentemente dall'altro.

«Poiché causa ed effetto sono privi di separazione, si percepirà il vuoto dell'essere.» (Ma Gcig)

Le azioni sono puramente illusorie e c'è chi crede di agire e chi crede di subire.
Il principio dell'Azione sta altrove in quell'Invisibile, in quel Vento, in quel Fuoco: nello Spirito.

«Due monaci stavano bisticciando a proposito di una bandiera. Uno disse: "La bandiera si muove". L'altro disse "È il vento a muoversi".
Per caso passava di là il sesto patriarca e disse: "Non è il vento, e nemmeno la bandiera; è la mente che si muove.»
 (Mumon)

In realtà dire che l'azione e la reazione sono identiche equivale a dire che chi agisce è il medesimo che subisce e l'apparente confusione è determinata unicamente dall'Illusione, dalla confusione che porta a credere nelle separazioni.
Le sensazioni sono ciò su cui l'Inganno è radicato, il suo terreno di base.

«I fenomeni che si manifestano agli organi dei sensi si interrompono immediatamente nello stato di liberazione spontanea e si trasformano nella grande, indissolubile Tenebra .» (Ma Gcig)

Tutto è perfetto in Realtà solo che chi crede nelle Opposizioni non può rendersene conto, dato che i suoi stessi concetti costituiscono l'ostacolo Insormontabile.

«Dal vasto e chiaro spazio della dimensione essenziale della realtà sorgono in tutte le direzioni i pensieri e i ricordi, così come dall'oceano immobile sorgono le onde e le increspature. Chiunque abbia questa conoscenza non necessita di alcun artificio: rimanga naturalmente in se stesso! Si è liberati nello spazio in cui non nascono né beneficio né danno.» (Ma Gcig)

« ...in nessun punto possiamo dire che il processo complessivo del pensiero comincia o finisce. Esso va invece visto come un'unica totalità indivisa di movimento, che non appartiene ad alcuna persona particolare, ad alcun luogo, tempo o gruppo di persone. Considerando la natura fisica della risposta della memoria in termini di reazioni nervose, sensazioni, emozioni, movimenti muscolari, eccetera, e considerando la fusione di tale risposta con l'ambiente nel processo ciclico spiegato sopra arriviamo alla conclusione che il pensiero è il non-pensiero.» (David Bohm)

«Non ci sono difetti nell'Universo salvo quelli che l'Ignoranza gli attribuisce. » (Aryadeva)

Nei Vangeli Sinottici adottati dalla Chiesa sono contenuti degli evidenti paradossi da considerare:

1) «avremo per nemici la gente della nostra famiglia.» (Mt 10:37)
2) «Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici.» (Lc 6:27)
3) «Se qualcuno viene con me e non odia suo padre e sua madre, sua moglie e sua figlia,
e fratelli e sorelle, sì, ed anche la sua stessa vita, egli non può essere mio discepolo.»
(Lc 14:26)

Qualsiasi affermazione è esclusivamente un mezzo attraverso il quale lo Spirito agisce, non è affatto da considerare valida in assoluto.
Infatti questi circoli paradossali portano a cercare una soluzione in quell'unione degli opposti che ci guida all'abbandono dei simboli.
Le passioni e i crimini sono causate tutte da questo stato di contrasto permanentemente irrisolto.
Nei Vangeli si cerca in definitiva di far sottilmente intuire che: follia = non-follia, amore = odio, interno = esterno, libertà = sciavitù ...

«Il più grande tra voi sia vostro servo.»(Mt 23:11)
«Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.»(Mt 5:22)

«Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diverrebbe saggio.»  (William Blake)

I discorsi sono intessuti in modo di creare un varco nei concetti mentali e sgomberare il campo al trascendente, creare uno spiraglio di Luce in menti Tenebrose.

«In ultima analisi gli opposti si rivelano essere identici»   (E. Zolla)

«Ma tutti i demoni sono compresi in quelli dell'orgoglio.» (Ma Gcig)

L'orgoglio consiste nell'Illusione di credere di essere Realmente capaci di distinguere.

Nessuna Distinzione concettuale è Assolutamente Fondata.
Si è liberi di seguire esclusivamente il Cuore Sconfinato: l'Amore Puro.
Si è liberi esclusivamente seguendo in ogni instante la via della Pace Sconfinata del Cuore.

"Ama e fai ciò che vuoi"  (S. Agostino)

Ma questo amore è essenzialmente altro che la concupiscenza, quindi se
si fanno le cose con il cuore non le se da seguito!

"La concupiscenza è l'odio."  (Buddha)

La percezione della diversità scatena due reazioni opposte, l'accettazione e il rifiuto.
Le quali sono la causa rispettivamente dei sentimenti di Amore e di Odio.

«Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
 perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato;...,perché con la
 misura che misurate, sarà misurato a voi in cambio»
(Lc 6:37,38)

«chi e' senza peccato scagli la prima pietra»(Gv 8:7)

«Una verità detta con cattiva intenzione, batte tutte le bugie che si possono inventare.» (William Blake)

«Gesù gli disse: Perché mi chiami Buono? Nessuno è buono se non Dio.(Mc 10:18)»

Chi è libero e segue lo spirito con tutto il suo cuore, non giudica neanche un instante
le situazioni e assiste indisturbato al suo cammino.

«Il 'conoscitore di Brahman' non è né reso contento dal piacevole, né rattristato dallo spiacevole. Colui che non è attaccato(senza contatto) con gli oggetti esteriori ottiene la 'gioia' - rigetta il noioso e sfinente 'conosciuto' per la freschezza dello sconosciuto, sempre 'nuovo', dato che 'anontique'.»  (Bertrand Dubant)

Bisogna accorgersi un giorno che non siamo nulla di definibile, allo stesso modo di ciò che succede.
In ogni instante la sconfinata Coscienza forma quella realtà che si percepisce come concreta.
I fenomeni si presentano e svaniscono come onde dell'Oceano e il crederli concreti rappresenta l'errore.

« ...l'unità del tutto è la realtà; e la frammentazione è la risposta di questa totalità all'azione umana, guidata da una percezione illusoria, prodotto di un pensiero frammentario. » (David Bohm)

«L'Inconscio è lasciare che 'sia fatta la sua volontà' e non la mia. Tutti i fatti e gli accadimenti che io ho o vengono a me, dipendono dalla volontà divina, fintanto che da parte mia non vi sono attaccamenti, bramosie e 'la mia mente è del tutto staccata dalle cose del passato, del presente e del futuro' nel modo che è stato sopra descritto. Questo è di nuovo lo spirito di Cristo quando esclama: " non darti dunque pensiero del domani, perché il domani di darà da sé pensiero delle cose. Sufficiente è per il giorno il male che porta con sé ". Sostituiamo 'il domani ' con 'futuro' e 'il giorno' con 'presente' e ciò che Cristo dice è esattamente quello che direbbe un maestro Zen, sia pure in modo più filosofico. Per il maestro Zen 'il giorno' non dignificherebe un periodo di ventiquattro ore, come viene volgarmente calcolato, ma un istante o un pensiero che passa ancor prima che si pronunci la parola. L'inconscio riflette nella sua superficie tutti questi pensieri-istanti, che passano con la massima rapidità, mentre esso stesso rimane sereno e indisturbato. Questi pensieri fuggevoli costituiscono la mia coscienza e in quano si consideri che mi appartenga, essa non ha rapporti con l'Inconscio e vi sono attaccamenti, brame, preoccupazioni, delusioni ed ogni genere di mali che essa porta con sé. Ma quando sono collegati con l'Inconscio, essi escono dalla mia coscienza; cessano di essere mali e io partecipo della serenità dell'Inconscio.» (D. T. Suzuki)

«Il mistero della Buddhità può forse essere riassunto in due parole: Totalità e Non-Ostruzione. Il primo implica l'onnicomprensiva e onniscente aspetto della Buddhità la seconda, la totale libertà da tutti gli ostacoli e legami. Ontologicamente parlando è per la Totalità che la Non-Ostruzione può essere raggiunta, ma causalmente parlando, è la realizzazione della Non-Ostruzione-il completo annullamento di tutti gli impedimenti e 'blocchi' mentali e spirituali-che il regno della Totalità e Non-Ostruzione è raggiunto.»  (G.C.C. Chang)

« ...non gioite perchè gli spiriti vi sono sottomessi, ma perché il vostro nome è scritto nei cieli; (Lc 10:20)

«Se le porte della percezione fossero sgombere tutto apparirebbe tale quale è, infinito.» (William Blake)

Il Cielo è il Regno dell'Indifferenziato, dell'Infinito e nel Regno dei Cieli non c'è differenza né limite.
Che il nome sia scritto nel cielo, esprime il fatto di essere usciti dalla schiavitù delle differenze, dei limiti e
del tempo. E nello stesso Istante di Essere nella Beatitudine.

«Ciò che impedisce allo psichiatra di uscire da questo tipo di dilemmi è l'assenza di un'idea
della mente impeccabile nelle tradizioni note in Europa. Sano sarebbe chi ha eliminato la persona.
Sarebbe salutare amputarsi metaforicamente la testa, ritenersi corpo senza identià,
in uscita ovvero in estasi. Si cessi di identificarsi col soggetto che regge all'oggettività
del mondo: si rimane impeccabilmente liberi, navigando tra foreste fittissime e mari sterminati,
scivolando fra venti e nubi, diventiamo noi la natura vivida che ci scorre accanto. Non possiamo più patire la solitudine, tutt'intorno noi ci guardiamo. Siamo acefali: estinti al mondo. Stronchiamo il chiacchericcio mentale, eliminando il fantasticare, accogliamo cielo, terra e mare, cessiamo di rammentare, non ce ne facciamo più niente dei nostri ricordi: perdiamo la testa. Questo ci dà un contraccolpo di vitalità nuovissima, si fluisce nei boschi, si plana nell'aria, sospesi nel vuoto. I pensierini o pensieracci che di solito ingombrano la testa scompaiono, notiamo con fedeltà ciò che s'aggira intorno a noi decapitati: tutto è uno. Non si patiscono più confini, essendo ormai dividui, duali, anzi infiniti..» 
(Elémire Zolla)

«Riguardo alle visioni che sorgono liberamente non si creino costruzioni teoriche. Esse si manifestano senza limiti sorgendo in modo indifferenziato.»  (Ma Gcig)

«E sentii acclamare una voce dal cielo: Ormai, la vittoria, la potenza e la regalità
 sono acquisite a nostro Dio, e la dominazione al suo Cristo, poiché abbiamo
 gettato giù, l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava giorno e notte davanti al Nostro Dio.»
 (l'Apocalisse)

«Colmata la mancanza, distrusse l'esterna apparenza. La sua esterna apparenza è il mondo, al quale egli era asservito. Infatti il luogo ove si trovano invidia e discordia è deficienza; mentre il luogo ove si trova l'unità è la perfezione.»(Vangelo di Filippo)

Potremo essere liberi al punto di dire a tutto: "Ti Ringrazio di Esistere"?

Tutto è il migliore
Camminando per un mercato, Banzan colse un dialogo tra un macellaio e un suo cliente.
"Dammi il miglior pezzo di carne che hai" disse il cliente. "Nella mia bottega tutto
è il migliore" ribatté il macellaio. "Qui non trovi un pezzo di carne che non sia il migliore".
A queste parole Banzan fu illuminato.
 (101 Storie Zen)

«Tutti gli esseri viventi sono per natura nostri parenti
Come troverai tu il guru se senza far nascere la compassione
Tu ricerchi nella direzione sbagliata?
Come troverai tu il guru che ti accetta quando tu guardi gli altri dall'alto» 
(La Vita di Naropa)

«Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e
 le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.»
(Mt 11:25)

«Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.»  (William Blake)

L'ostacolo al riconoscimento della Verità Assoluta ed al Benessere è quello sforzo mentale
di Voler capire ciò che per Natura è Incomprensibile, Innafferrabile.
Di Voler trovare delle cause, a ciò che non ne ha perché non ha inizio ne fine.

«Sii ciò che sei!»  (Ramana Maharshi)

Io non sono questo o quello ma semplicemente: io sono io!
Troppo semplice e definitivo per essere riconosciuto dalla mente che crea le distinzioni,
anche perché questo uccide quel'Orgoglio che è paragoni, illusioni.

«Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende
 e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto,
 è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e
 si annidano fra i suoi rami.»
(Mt 13:31)

«Che cos'è la luce della coscienza?

È l'esistenza-coscienza in sè luminosa, che rivela al soggetto il mondo interiore ed esteriore di nomi e forme.
La realtà di questa esistenza-coscienza si può dedurre dagli oggetti da essa illuminati.
Non è l'oggetto della coscienza.

Cos'è la conoscenza?
Quello stato beato di esistenza-coscienza che prova l'aspirante, simile all'oceano senza onde o all'etere immobile

Cos'è la beatitudine?

È l'esperienza di gioia( o pace) nello stato di conoscenza, privo di qualunque attività e
simile allo stato di sonno profondo. Viene definito anche lo stato dell'assenza assoluta di concetti.

Qual'è lo stato oltre la beatitudine?

È lo stato di infinita pace mentale che può trovarsi nella condizione di quiescenza assoluta (sonno senza coscienza),
che ricorda lo stato di sonno profondo. In tale stato, nonostante l'attività fisica e sensoriale,
non vie è coscienza dell'esterno, come nel caso del bambino addormentato (che non è consapevole del cibo datogli dalla madre).
Uno yoghin immerso in questo stato è inattivo anche se occupato in qualche attività.
Tale condizione viene, inoltre chiamatata: lo stato naturale di raccoglimento in se senza concetti.

In base a cosa si può affermare che tutti i mondi mobili e immobili dipendono da se stessi?

Il Sè indica l'essere incarnato. Gli oggetti vengono esperiti solo dopo che l'energia,
latente nello stato di sonno profondo, emerge assieme all'idea dell'io.
Il Sé è presente in tutte le percezioni in quando soggetto percettore.
Gli oggetti non si vedono se l'io è assente. Pertanto, si può senza dubbio affermare
che tutto deriva dal Sé e torna al Sé.

Dal momento che i corpi e i sé che li alimentano, effettivamente osservabili, sono infiniti,
com'è possibile affermare che il Sé è unico?

Se si accetta l'idea "il sono il corpo", i sé diventano molteplici. Nel momento in cui tale idea
scompare, rimane soltanto il Sè, poiché in tale stato non esistono altri oggetti.
È per questa ragione che il Sè viene considerato unico.»
  Ramana Maharshi

«I filosofi Yogacara... affermano che una mente di Buddha ha solo un regno, quello della diretta realizzazione. Un Buddha mai "pensa", ma sempre "vede". Questo equivale a dire che nessun processo di pensiero o di ragionamento mai avviene in una mente di Buddha; lui vede sempre attraverso il regno della diretta realizzazione, un regno che è intrinsicamente non-simbolico. L'affermazione che una mente-Buddha a-simbolica può convogliare la sua esperienza all'uomo attraverso i simboli, è puòdarsi un eterno mistero che non può mai essere risolto dalla ragione. Ma è anche vero che se questo mistero esiste, non può essere altro che indescrivibile-un termine che denota l'impossibilità di approssimare qualcosa attraverso il simbolismo?»   (G.C.C. Chang)

«Poichè la teoria e la meditazione possono essere insegnate solo attraverso simboli, non si creino nella mente concetti fissi.»   (Ma Gcig)

«I nomi che si odono sono nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell'eone non sarebbero mai stati usati come nomi del mondo né sarebbero stati posti fra le cose terrestri»

«Ma la Verià addusse nel mondo dei nomi, poiché è impossibile insegnarla senza nomi. La Verità è unità, ma è anche molteplicità per noi, affinché impariamo tale unità attraverso la molteplicità»   (Vangelo di Filippo)

Quelle cose che rifiutiamo e che vogliamo evitare costituiscono la forza dell'Illusione.

Il problema si presenta quando si sente una separazione fra la propria volontà e gli eventi.
Nel Padre nostro si trova chiaramente in: "...sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".

Chi sono gli uomini per stabilire dei criteri di giudizio? Sono onniscenti?
Solo Dio è onnisciente ed onnipotente!
Il difetto consiste nel pensare, nel credere, nell affermare che difetto esiste.
Il problema consiste nel pensare, nel credere, nell affermare che problema esiste.

La Bibbia è scritta in un linguaggio simbolico che utilizza delle metafore
sconosciute, delle metafore da scoprire.
Nella cacciata dal Paradiso descritta nella Genesi il giardino in cui spuntano fiori ed erbe, è la Coscienza.
Adamo ed Eva mangiano il frutto dell'Albero della conoscenza del bene e del male.
Questi Adamo ed Eva siamo noi ogni volta che creiamo una distinzione e di conseguenza una causa/ effetto.
Che corrisponde a credere che gli eventi abbiano una ragione, un perché.
Non si arriva a percepire che è lo Spirito quello che Opera in modo Assolutamente Libero ed Imperturbabile.

«Tutti i 'corpi' sono 'fatti de' (maya), e è un corpo fatto di mente. Il 'fare', secondo la nostra coscienza empirica(mondana), è l'acquisizione, l'attribuzione di quello che ci costituisce, e ci permette di costituire il nostro mondo artificiale.Questa 'attribuzione' costitutiva ci conduce a sottometterci al punto di vista degli 'altri', ad alienarci, a perdere coscienza della nostra libertà che non soffre alcuna identità 'Nascita e morte esistono nella tua mente, non in te, non più che schiavitù e liberazione. Bene e male sono nella tua mente, non in te... Nome e forma non sono ne in te ne in me'(Avadhut Gîtîa)»   (Bertrand Dubant)

«Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." »(Mt 6,24-34)

«La ragione della sofferenza in generale, è che la Vita è in tutto, ma non tutto è nella Vita»   (Aryadeva)

Un Interpretazione suggerita anche da Filone d'Alessandria è che il serpente sia il sesso.
E la distinzione che è a base di tutte le altre è il piacere /dispiacere sperimentato durante la sessualità
Il problema non sarebbe generato dall'atto in se stesso quanto dal desiderio (attrazione)
di quell'atto fondamentale che ci avvicina /allontana dalla Vera Felicità del'Illimitato.
Si viene ad instaurare una situazione di timore che coincide con il timore di non poter avere
il Vero Piacere: il piacere Sessuale.
Si ha perso così il contatto con la Verità Assoluta dell'Infinito che è tutto quello che ci Serve;
Quindi attraverso la nascita il timore che si prova è quello della mancanza del Piacere provato
precedentemente e che si individua come il sentirsi Separati e Limitati.
Tutto ciò che ci incatena è la paura del Vuoto che ci spinge a cercare, il piacere-dolore.
Viene a regnare quell'entità che è interamente figlia dell'Illusione
dell'Esistenza Separata e che sotto la forma di opposizioni (bene/ male) causa
il persistere di tutte le emozioni e della mente che opera distinzioni.

«Gesù vide dei bambini che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli: "Questi bambini che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno". Gli domandarono: "Se noi saremo bambini entreremo nel Regno?". Gesù rispose loro: "Allorché di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte esterna come l'interna e la parte superiore come l'inferiore, allorché del maschio e della femmina farete un unico essere siché non vi sia più né maschio né femmina, allorché farete occhi in luogo di un occhio, una mano in luogo di una mano, un piede in luogo di un piede e un'immagine in luogo di un'immagine, allora entrerete nel Regno".»   (Vangelo di Tommaso)

Che cosa può ancora Desiderare Colui che Sappia Assolutamente cos'è?

Un'altra interpretazione del serpente della Genesi è quella del serpente
che si mangia la coda: un simbolo del paradosso.
Servendosi di ciò si trova quindi che è un paradosso illusorio a
spingere a mangiare dall'albero della conoscenza del bene e male.
Bene questo paradosso è Paura.
Il paradosso si genera per la volontà di fissare un fondamento, un limite a ciò
che non può avere limite: l'Infinito.
Poichè in Verità la paura è la paura di aver paura, un serpente che si morde la coda.
Il paradosso è equivalente al vortice abissale che si prova sentendosi cadere nel Vuoto.

Perché in Assoluto si può solo concludere che il Vero Male è il Male come il Vero Bene è il Bene!
I quali sorgono da Se Stessi e in Assoluto non hanno alcuna Radice.
Quindi quello che ci turba è il considerare Esistente ciò che in Verità non lo è!

Tutte le sensazioni si basano su quel paradosso che è la paura
la quale è a sua volta la volontà di compiere l'Impossibile impadronendosi dell'Infinito!

«Per Paura dell'Abisso, la cui soglia è nella propria Coscienza,
 gli uomini si precipitano attaverso i loro sensi nelle vie della morte
 che sono le loro opere Effimere.»
 (Aryadeva)

Tutti gli stati compulsivi sono causati dal inconscio rifiuto dell'atto di cui si è
dipendenti e dalla necessità di eliminare questo rifiuto.
Ci si trova intrappolati in una situazione Paradossale di cui l'apparente via d'uscita,
è invece quella di entrata.

«Brindisi con Dioniso nei boschi dell'Attica
"...alla quale un gruppo di uomini beveva e mi osservava.
 Quando il più anziano mi prego di partecipare, ebbi la sensazione di vivere un rito arcaico
 Il figlio di Zeus e anche lo Sciva dell'India, una combinazione di contrari
 Asceta devoto e amante eccitato, vaga per le terre nudo, capelli al vento ridendo e piangendo
 suoi adoratori lo imitano e li vedi grigi di polvere, occhi rossi, per le strade dell'India.
 Guai a proscrivere Sciva, come osarono fare i sapienti severi.
 Umilia gli asceti, li costringe a scoprire l'androginia, affascina le donne.
 Può sembrare uomo o donna, si può dividere in due metà, maschio a destra, femmina a sinistra,
 prendendo il nome di Ardhan-ar-ièvara perchè la sua essenza è la voluttà sconfinata,
 in cui estasi virile e femminile si confondono.
 Ha il collo azzurro perché ha inghiottito il veleno, i cui principi distruttivi tramuta in esultanza.
 Come in una zang ola in lui ogni coppia di opposti, conscio-inconscio, amabilità-terrore,
 piacere-sofferenza, si fonde in un'unità."»
  (Elémire Zolla)

«Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli fratelli e sorelle
 e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo»(Lc 14:26)

«Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà;
ma chi perderà la propria vita per  me, la salverà» (Lc 9, 23-24).


Il paradosso, la paura vuole farsi riconoscere fondata cercando di imporre
l'Assurdità che l'Infinito è inesistente, oscurandolo.
Lo fa secondo quel procedimento vorticoso che è la creazione di definizioni
e che aumenta continuamente di velocità in modo assolutamente cieco
essendo un procedimento Incontrollabile, Assurdo che si auto-Alimenta.
Un fuoco Inestinguibile, una Geenna.
È per questo motivo che nel mondo si vale sono se si è funzionali
se si è abili a partecipare all'ubriacatura dei nomi, delle forme e funzioni. Ed altrimenti si è un rifiuto.
Per il Saggio ovviamente neanche questa scissione in fondo vale perché sa
che nulla più si può Veramente definire o limitare.
Satana è colui che compie la distinzione e quindi di conseguenza il giudizio!
Satana equivale anche dunque all'Illusione menzognera, all'Ostacolo alla Realizzazione della Verità.;
La quale è Eternamente Assolutamente Pura ed Illimitata.
Nella tradizione dei Veda indiani questo si può ritrovare descritto sottoforma di Maya.

Basta capire!
Non c'è nulla che possa essere Fatto Assolutamente!
È il Regno dello Spirito l'Assoluto!

Se i fenomeni sembrano relativamente seri e dotati di sostanza, è
perché Assolutamente si rivelano Felicità Intoccabile.

Se relativamente le cose sembrano funzionali
Assolutamente sono giochi di bambini!

Che Miracolo sarebbe se qualcuno con un Ruolo televisivo
invece di dire quello che Deve dire se ne stasse naturalmente,
tranquillamente zitto e beato davanti alla telecamera
e donasse finalmente la Pace dell'Illimitato!
Evidentemente la Bête fa troppa Paura!

Tutto il bello e il brutto dell'Operare con i media è quello
di vedere Apparire e Scomparire a comando e
sotto i propri occhi degli Oggetti luminosi!
E tutti gli oggetti sono Luminosi.

"La manifestazione dei fenomeni visibili non può essere impedita,
 ma se essi non vengono considerati concreti la nostra visione si manifesta come luce
«  Allo stesso modo ci si libera dai suoni, dagli odori, dai sapori, dal tatto e dalla mente.»
  (Ma Gcig)

Quello che ci far rimanere "aggrappati" al mondo delle sensazioni e a qualsiasi altra cosa è:
la paura della morte.
Veniamo al mondo delle sensazioni umane e terrestri tramite la Paura.
E dato che la Paura ci rende collegati alle senzazioni e le sensazioni alla paura:
vuol dire che queste sono uguali alla Paura!
Paura di assenza di sensazioni e quindi Paura della morte!
Ma le sensazioni, non sono state create e questo è un Timore Infondato!
La Paura della Morte è quindi interamente un frutto di quel Inganno che
costituisce essenzialmente il nostro io separato, il nome-forma.
Il tutto Essendo della stessa Natura del Puro Spazio Illimitato che trascende il concetto e il pensiero.

«Lode a quello stato che trascende ogni considerazione oggettiva,
dimensione pura, inesprimibile, inimmaginabile, che va oltre il pensiero.»
  (Ma Gcig)


Crearsi e dissolversi situazioni Piacevoli /Spiacevoli, Soddisfacenti /Frustranti illusoriamente a comando!
Tutte le situazioni sono Piacevoli /Spiacevoli e perciò c'è
la sensazione di essere una dinità separata e sovrastante i fenomeni,
che li determina a comando!
Quindi diventa un Doppio della Vita Vera che ci Differenzia dall'Ambiente e
ci Distacca direttamente dal contatto Naturale con lo Spazio Illimitato.
Gira tutto intorno a qua il Business Attuale!
Come per magia e quindi dando l'Illusione di essere Potenti /Im-Potenti...
In questo Instante Illimitato!
In preda ad un turbamento ridicolo
nell'Eterna Pace e Gioia della Verità Essenziale.

Tutti i giudizi come le preoccupazioni sono Figli dell'Ignoranza.
Lo Spirito senza inizio né fine opera sempre in maniera perfetta!
Il problema è quello di essere in Contatto con Esso, di saper umilmente Accoglierlo.

Manifestazione dell'esistenza del Problema lo è la Collera.
Tutto l'interesse gira intorno alla soluzione dei Problemi,
Ma il Problema Vero è il seguente: quella che sembra Essere
relativamente una Soluzione invece è in Assoluto il suo opposto: la Non-Soluzione!
Data l'inevitabile e perpetua creazione Instantanea e Naturale del senso in coppie Opposte:
Bene /Male, Libertà/ non-Libertà, Pace/ non-Pace, Piacere/ dis-Piacere...
Questo è frutto di Illusione perché la Verità Assoluta è in Essenza Indivisa.

«...a causa dell'alternanza di speranza e timore,

 il nostro proprio demone si manifesta in noi stessi»
(Ma Gcig)
«Il regno dei cieli soffre violenza e i violenti lo conquistano» (Mt 11:12)
«Chi perde la propria vita la ritrova» (Lc 9,24)

Quello di cercare la propria vita non è altro che il frutto della paura di perderla.
Cristo ha vissuto nello Spirito in maniera Perfetta ed Esemplare per Tutti!

Vera menzogna è chiamare vita
ciò che non lo è affatto: "La vita Artificiale".
Tutto ciò che Avviene nell'Assoluto in ogni Instante
senza Inizio e senza Fine lo È per Opera dell'Illimitato Spirito!

Le diverse Religioni sono il frutto di differenti percorsi verso l'Essenza.
Ciascuno è il più adattato a venire in contro alla particolare "forma mentis" culturale-sociale.
È particolarmente difficile e delicato intervenire sul cammino Spirituale specifico.
È per questo che Gesù Cristo dice agli Apostoli di riservare la predicazione al suo popolo.
In particolare dice poi di riservarsi alle "pecorelle perdute" in quanto
coloro che sono già in cerca del cambiamento.
Il tutto è assolutamente naturale, non forzato.

Nella Verità Assoluta non c'è alcuna opinione, ne credenza.

«Se voi rimanete fedeli alla mia parola, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8:32)

Cristo ha mirabilmente illustrato quali sono i frutti maturi del Vivere la Verità:
«Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano!»(Lc 6:27)

Le ultime volontà e il testamento

Ikkyu, un famoso maestro di Zen dell'èra Ashikaga, era figlio dell'imperatore. Quando era molto giovane, sua madre lasciò il palazzo e andò a studiare lo Zen in un tempio. Così anche il pricipe Ikkyu diventò studente. Quando sua madre morì, gli lasciò una lettera.Diceva così: "A Ikkyu:" "Io ho finito il mio compito in questa vita e ora sto per tornare nell'Eternità. Voglio che tu divenga un bravo studente e che realizzi la tua natura-Buddha. Saprai se sono all'inferno e anche se sono sempre con te o no. "Se diventi un uomo capace di comprendere che il Buddha e il suo seguace Bodhidharma sono i tuoi servi, puoi smettere di studiare e puoi lavorare per l'umanità Il Buddha ha predicato per quarantanove anni e in tutto quel tempo non ha ritenuto necessario dire una sola parola. Tu dovresti sapere perché. Ma se non lo sai, e tuttavia desideri saperlo, evita di pensare inutilmente. Tua madre, Non nata, Non morta. Il primo di settembre.

"P.S. L'insegnamento di Buddha aveva soprattutto lo scopo di illuminare gli altri. Se tu ti fai condizionare dall'uno o dall'altro dei vari metodi, non sei che un insetto ignorante. Ci sono 80.000 libri sul Buddhismo, e se tu li leggessi tutti e continuassi a non vedere la tua natura, non capirai nemmeno questa lettera. Questa è la mia ultima volontà e il mio testamento".


Tempo di morire

Ikkyu, il maestro di Zen, era molto intelligente anche da bambino. Il suo insegnante aveva una preziosa tazza da tè,
un oggetto antico e raro. Sfortunatamente Ikkyu ruppe questa tazza e ne fu molto imbarazzato.
Sentendo i passi dell'insegnante, nascose i cocci della tazza dietro la schiena.
Quando comparve il maestro, Ikkyu gli domandò: "Perché la gente deve morire?".
"Questo è naturale" spiegò il vecchio. "Ogni cosa deve morire e deve vivere per il tempo che le è destinato". 
(101 Storie Zen)

«La paura della morte fa paura all'immaginazione poiché è
 tutto ciò che non può essere immaginato.»
  (Aryadeva)
Ma solo sperimentato in ogni Istante!

La paura imperante della morte nelle società è dimostrata dal fatto che non si può sopportare
di vedere i cadaveri sciogliersi davanti i propri occhi.
E nella paura della morte è concentrato tutto il potere dell' Illusione.

E si concretizza nel pensiero ossessivo: "Che cosa c'è da fare?".
Invece di lasciar Essere!

«Poichè tutto è la propria mente spontanea, colui che medita non ha nulla su cui meditare»   (Ma Gcig)

«Gesù disse: "Molti sono coloro che stanno alla porta, ma (soltanto) i solitari entreranno nella camera nuziale".»   (Vangelo di Tommaso)

Noi non siamo Essenzialmente diversi da Dio e Cristo dicendo che siamo suoi figli
e non semplicemente le sue creature ce lo conferma.

«Abbiate fede in Dio.In verità, se qualcuno dice a questa montagna: "Sollevati e gettati in
 mare", e se non esita nel suo cuore, ma crede che quello che dice arriverà, ciò gli sarà
 accordato.»
(Mc 1:23)

Nelle mani del destino

Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il
nemico sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello
dell'avversario. Lui sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.
Durante la marcia si fermò a un tempio shintoista e disse ai suoi uomini: "Dopo
aver visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo.Siamo nelle mani del destino".
Nobunaga entrò nel tempio e pregò il silenzio. Uscì e getto una
moneta. Venne Testa. I suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà.
"Nessuno può cambiare il destino" disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia.
"No davvero" disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le facce
  (101 Storie Zen)

Estremo atto di Violenza è quello che porta a condannare le persone e molto spesso
verte sul giudizio sulla sessualità che è equivalente a l'Invidia.

Nessun legame con la polvere de mondo

Zengetsu, un maestro cinese della dinastia T'ang, scrisse per i suoi allievi i seguenti consigli: Vivere nel mondo e tuttavia non stringere legami con la polvere del mondo è la vera linea di condotta di un vero studente Zen. Quando assisti alla buona azione di un'altro, esortati a seguire il suo esempio. Nell'avere notizia dell'errore di un'altro, raccomandati di non imitarlo. Anche da solo in una stanza buia comportati come se fossi di fronte un nobile ospite. Esprimi i tuoi sentimenti ma non diventare più espansivo di quanto la tua vera natura ti detti. La povertà è il tuo tesoro. Non barattarla mai con una vita agiata. Una persona può sembrare sciocca e tuttavia non esserlo.Può darsi che stia proteggendo con cura il proprio discernimento. Le virtù sono i frutti dell'autodisciplina e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve. La modestia è il fondamento di tutte le virtù Lascia che i tuoi vicini ti scoprano prima che tu ti sia rivelato. Un cuore nobile non si mette mai in mostra. Le sue parole sono come gemme preziose, sfoggiate raramente e di grande valore. Per uno studente sincero, ogni giorno è un giorno fortunato. Il tempo passa ma lui non resta mai indietro. Né la gloria né l'infamia possono commuoverlo. Critica te stesso, non criticare mai gli altri. Non discutere di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Alcune cose benché giuste, furono considerate sbagliate per intere generazioni. Poiché è possibile che il valore del giusto sia riconosciuto dopo molti secoli, non c'è alcun bisogno di pretendere un riconoscimento immediato. Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell'universo. Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.
  (101 Storie Zen)

«Gesù disse: "Mentre vivete contemplate il Vivente; affinché non moriate e cerchiate di contemplarlo, e non possiate (più) vederlo»   (Vangelo di Tommaso)

La Confessione dei peccati è un metodo meraviglioso per ritrovare
la Pace smarrita in Se stessi.

No hay comentarios: